Tutto sull’Agricoltura biologica: la bontà che rispetta la natura
Il modello di agricoltura BIO si contrappone a quella massiva e industriale, e piano piano ha fatto breccia nei consumi degli italiani, grazie all’impiego di sostanze naturali e di un metodo di produzione che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Scopriamo però nel dettaglio in base a quali criteri vengono ottenute le certificazioni e come avvengono i controlli.
Che cosa sono i prodotti biologici
I prodotti biologici sono quelli prodotti con maggiore rispetto per i cicli naturali e con l’impiego di sostanze meno nocive per la salute. Si prediligono ad esempio i concimi naturali, si favorisce la biodiversità e si esclude tutta la semenza OGM, geneticamente modificata.
Le produzioni bio, quindi, sono significativamente più rispettose dell’ambiente e garantiscono un prodotto finale più ricco di sostanze nutritive, vitamine e sali minerali prima di tutto.
Certificazione biologica: requisiti
Come coltivare bio
L’obiettivo della coltivazione bio è osservare un maggior rispetto per i cicli naturali, tramite alcune norme che effettivamente ne garantiscono lo scopo. In particolare, gli agricoltori bio devono:
- escludere tutti gli OGM e i pesticidi chimici;
- utilizzare fertilizzanti naturali, come il letame, e mai sintetici derivati del petrolio;
- limitare l’uso di antibiotici a casi rari e in quelli in cui ve ne sia effettivamente bisogno;
- utilizzare semenza selezionata e più resistente alle malattie;
- avvalersi di squadre di insetti benevoli, come la coccinella, contro le infestazioni di parassiti;
- strutturare le colture rispettando le rotazioni stagionali e i periodi di riposo del terreno.
L’adozione di tutte queste accortezze produce immediatamente due effetti: il primo è un inevitabile aumento del prezzo del prodotto finale, e il secondo è un raccolto molto più ricco di sapore.
I precetti dell’agricoltura biologica si applicano anche all’allevamento, benché dipenda dai singoli casi, vanno esclusi gli allevamenti intensivi in gabbia: gli animali vengono nutriti solo con mangimi bio, il consumo di antibiotici e anabolizzanti è vietato e, in genere, si cerca di avere maggior rispetto per i cicli naturali di crescita.
Certificazione bio
Il rispetto delle norme di cui sopra, viene garantito dalle certificazioni bio che hanno preso piede a partire dai Regolamenti europei, recepiti nei vari ordinamenti nazionali e risalenti al biennio 2007-2008. In questo disciplinare sono contenuti non solo i principi fondamentali ma anche tutti i vincoli riguardanti le pratiche e le sostanze utilizzabili nelle varie colture. Si disciplinano i controlli e vengono stabilite le sanzioni.
Come per la concessione dei Marchi di qualità, anche per il Marchio Bio è necessario accreditarsi per i controlli di prassi, presso gli Enti pubblici demandati dall’UE alla concessione del marchio. L’iter prevede la consegna di una ricca documentazione e il sottoporsi a controlli periodici effettuati sia con il sopralluogo sul suolo di produzione e sia mediante le analisi di laboratorio.
Certificazione bio europea
Un’azienda agricola che vuol convertire la propria produzione al biologico e ottenere il marchio europeo a fondo verde, con la foglia tratteggiata di stelle, deve presentare la relativa documentazione al Dipartimento per lo Sviluppo Rurale presente negli uffici della Regione di competenza.
Dopo gli opportuni controlli, verrà rilasciata la facoltà di apporre il marchio bio sull’etichetta del prodotto finale.
Agricoltura biologica: normativa italiana
Sulle etichette, spesso il marchio europeo è affiancato dal marchio dell’AIAB – Associazione Italiana Agricoltura Biologica. Si tratta di un’associazione che ha studiato controlli più restrittivi rispetto a quelli dell’Unione Europea ma che sono facoltativi e autogestiti dai soci.
Oltre al marchio Garanzia, i marchi concessi dall’AIAB riguardano diversi ambiti di produzione così composti:
- Bio Eco Cosmesi: per l’industria cosmetica;
- Detergenza Pulita: per l’industria chimica a basso impatto ambientale;
- Mezzi Tecnici: per le forniture agricole;
- Agriturismi Bio-Ecologici: per il turismo;
- Tessuto Biologico: per l’industria manifatturiera;
- Qualità Lavoro: rispetto dei lavoratori.
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